La Sardegna è da sempre considerata l’isola del sole, del mare e perchè no, anche dell’ostentata vita mondana del jet set, ma un altro importantissimo elemento è quello dell’arte e dei tanti pittori sardi contemporanei che vivono nell’isola.
Numerosi, infatti, sono i pittori sardi emergenti che negli anni e anche oggi, hanno arricchito e fatto la storia di questa splendida terra.
Ma ancor prima delle produzione pittorica, nacque quello che viene considerato uno dei simboli assoluti dell’isola, chi non ha mai visto o semplicemente sentito parlare dei celeberrimi Nuraghi sardion? Sono circa 7 mila sparsi da Nord a Sud e non c’è paese che non ne abbia uno vicino.
Ma chi erano gli antenati degli attuali pittori sardi famosi?
Già dal neolitico il popolo sardo inizia a decorare la ceramica manifestando per la prima volta le sue tendenze artistiche, si possono ritrovare, infatti, numerose statuine rappresentanti la “dea madre”, ognuna riprodotta con uno stile differente.
Per poi passare all‘età del bronzo in cui iniziano ad esser prodotti “i bronzetti”.
La produzione artistica sarda attraversa, dunque, tutte le ere storiche e in ognuna sperimenta un tipo di produzione, come per esempio quella dei gioielli di cultura fenicio-punica, ma è durante la dominazione romana che l’isola comincia ad avere le prime rappresentazioni di pittori sardi come testimoniano numerose produzioni pittoriche e di mosaici ritrovate.
Notevole impronta viene lasciata dalla popolazione iberica, che è destinata a durare per lungo tempo nell’isola e che si può ammirare, in particolar modo, nei “retabli” ovvero dipinti a tempera su tavola e nelle statue lignee in “estofado de oro”, una particolare tecnica di pittura su preparazione a foglia d’oro.
Prendono, poi, il posto dei retaibli i dipinti a olio su tela, prevalentemente di importazione.
Una produzione, finalmente, di origine assolutamente sarda si sviluppa nel corso dell’Ottocento, soprattutto grazie allo scultore Andrea Galassi e al pittore Giovanni Marghinotti.
Quest’ultimo, inizia ad usare soggetti tipicamente autoctoni, inaugurando così un nuovo corso culturale, che condurrà l’arte a interessarsi sempre più alle eccellenze del luogo.
Sono, finalmente, i pittori sardi del 900 che rendono famosa l’isola anche per la sua produzione artistica.
Francesco Ciusa, Giuseppe Biasi, Filippo Figari, Mario Delitala, i fratelli Melis, Eugenio Tavolara, Mauro Manca, Costantino Nivola sono solo alcuni fra i tanti che hanno contribuito all’inserimento della pittura sarda nel più grande movimento artistico internazionale.
I pittori sardi contemporanei e la loro promozione artistica
Il progetto “Sensi contemporanei” nasce nel 2003 in seguito ad un accordo sottoscritto dalla Regione Sardegna che riconosce e desidera valorizzare le potenzialità dell’arte isolana a cui era mancata, fino a quel momento, una giusta politica a supporto.
L’obiettivo dell’assessorato alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo, Sport fu quello di promuovere e diffondere l’arte dei pittori sardi, ma anche di valorizzare contesti architettonici e urbanistici delle regioni del sud d’Italia.
L’accordo fu, infatti, stipulato tra il ministero dell’Economia e delle Finanze, ministero per i Beni e le Attività culturali, Fondazione La Biennale di Venezia, Regione Sardegna e le altre regioni del sud fra cui anche la Sicilia.
Furono realizzate attività pubblicitarie e di promozione dei pittori sardi quotati, soprattutto attraverso iniziative volte all‘esposizione di arti visive e di architettura o mediante concorsi nazionali ed internazionali.
Un importante spazio espositivo dal vivo a Cagliari
L’Ex Manifattura Tabacchi è una location del XIX secolo al centro della città di Cagliari, dove è nata la storia dell’impresa pubblica nel settore manifatturiero, ma che ad oggi conta 22mila metri quadrati di spazi immensi ancora vuoti.
La Regione Sardegna e l’Ente Sardegna Ricerche hanno avviato una serie di progetti tra cui “Sa Manifattura” e finalmente questi spazi stanno ritrovando una propria identità grazie all’estro dei pittori sardi e non solo che gli stanno regalando nuova linfa creativa.
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